fbpx
270315_orig

A Safe Shelter – On a quest: recensione

on a quest-coverElettronica fredda e minimale, forse anche come logica conseguenza della produzione DYI, ma anche passionale come i Joy Division più eterei o i Japan più carnali.

Il bello di questo EP – “On a quest” – però è soprattutto la spontaneità, sembra davvero fatto in casa senza menarsela troppo sulle aspettative del mondo lì fuori, mentre il limite è che ha un nonsoché di incompiuto ed è troppo focalizzato su un suono e un tono: tutta l’elettronica bianca esistenziale senza scuotimento di bacino che vi viene in mente è più o meno citata in queste tracce. Ma se non ci metti il ritmo il rischio è quello di fare della buona musica per un documentario sulla nuova collezione estate/inverno degli Apple Watch.

Morale: sembra facile portare a casa la pagnotta senza metterci del grasso ma se stai sugli arrangiamenti zen ed eterei o sei Steve Reich, o sei Thom York in un momento ispirato o rischi grosso. Non so se A Safe Shelter leggerà i miei buoni consigli ma in contumacia gli do un bel 6+ per la passione che ci mette, ma non posso considerare Divenire nulla di più che un buon saggio di fine anno. 

6/10

Alessandro Scotti