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Goa-Boa Festival (Genova): Photo Gallery e Live Report

Photo Gallery

(di Mauro Gaballo)

 

Live Report

Genova, 9 luglio 2017

Oh, ma ci vai al GoaBoa? È iniziato tutto così. Poi, dopo cinque minuti, avevo già comprato un biglietto per Genova. La line-up mi ha convinto senza troppi problemi: Gazzelle, Carl Brave x Franco126, Mykki Bianco, Ghali e Pop_X in un solo giorno. Partito. Arrivo e subito il mare mi fa sentire a casa, il porto antico di Genova è una cornice perfetta per vedersi qualche bel concerto.

Gazzelle sale sul palco e subito un coro femminile si innalza alle mie spalle. Sto ragazzo romano ne sa. Canzoni “facili” che con una disarmante facilità ti entrano in testa. Sorride, si guarda in giro. “Non mi ricordi più il mare”, canta, ma quello davanti a lui è un mare di gente e quello un po’ più in giù è il mare, quello vero. Un attimo di pausa e il nuovo tormentone della mia coinquilina sale sul palco. O meglio, salgono. Carl Brave e Franco iniziano a suonare, mi accorgo che il pubblico canta con loro, io all’inizio sono titubante, mi faccio conquistare dal ritmo e dai testi che parlano di me, di tutto il pubblico e di ogni ragazzo che vive in città oggi. Fra venditori di rose, Enjoy, Lucky Strike e Polaroid sorrido compiaciuto.

Arrivano i mitici Pop_X. Li aspettavo, ho sentito così tanto parlare di loro che non vedevo l’ora di ascoltarli dal vivo. Salgono su un palco quasi completamente buio e cantano, ballano, urlano, saltano, si spogliano. Mi è sembrato anche di vedere delle tette. Sì, erano proprio delle tette. La loro risulta una performance artistica, che magari fa un po’ ridere, ma questo è stato per me. Canzoni con sonorità da videogame anni ’80 incorniciano una situazione da disagio spirituale e ricerca di un qualcosa (non troppo chiaro a me, forse nemmeno a loro). Bravo Panizza, hai dato il via a un fenomeno virale pazzesco.

E poi eccolo, impossibile non notarlo dai suoi due metri di altezza. Ghali sale sul palco e con le sue gambe chilometriche inizia a saltellare per tutto il palco. Ragazzini, genitori, nonni, giovani, uomini, donne, il pubblico è vario e disparato. Ghali ha convinto tutti. Inizia a cantare e la gente urla, le sa tutte (me compreso). Ghali, spacchi di brutto.

Chiusura meritatissima, anche se fuori scaletta, per Mikky Bianco. Arriva tardi, non si capisce bene il perché, affari loschi, penso io. Per farsi perdonare il rapper americano chiede al pubblico di disporsi in cerchio e inizia a cantare. Beh sì, io sinceramente gli perdono tutto il ritardo. Finisce tutto e mi rendo conto di aver davanti quattro ore per il primo treno. E niente, non starò qui a raccontarvi poi com’è finita, ma a Milano ci sono arrivato “fumando cannella”.

Mauro Gaballo