Il prossimo 14 Settembre, nel modo provocatorio che ha contraddistinto i loro 25 anni di carriera, i LOW pubblicheranno per Sub Pop il prossimo disco “Double Negative”, a detta della band il più sfacciato e potente fino ad oggi.
Per ingolosirvi la band ha reso disponibile i videoclip delle prime tre canzoni dell’album che possono essere visionate qui sotto
B.J. Burton, ha diretto i lavori con una produzione complessa e raffinata come fatto in passato con Bon Iver, Lizzo e Francis and the Lights. Tornando ancora nello studio April Base di Justin Vernon a Eau Claire nel Wisconsin (dove hanno registrato Ones & Sixes del 2015) Alan Sparhawk, Mimi Parker e il bassista Steve Garrington sapevano che volevano andare oltre con Burton e la sua gamma di suoni: volevano vedere cosa, a detta di Alan, “un ragazzo hip-hop” poteva davvero fare con la loro musica. Anziché scrivere e provare ossessivamente a casa a Duluth, nel Minnesota, spesso si dirigevano a sud-est verso Eau Claire, arrivando con schizzi e idee su cui avrebbero lavorato per giorni con Burton. Band e produttore sono così diventati co-sceneggiatori collaborativi, costruendo i pezzi e modificandoli fino a quando il loro scopo e la loro forza non sono apparsi chiari.
La copertina dell’album per Double Negative è stata creata da un collaboratore di lunga data, l’artista inglese Peter Liversidge.
Dopo gli show estivi nel Regno Unito, in Germania e in Polonia, la band si imbarcherà per una prima tappa del tour di supporto al nuovo album con due notti al National Sawdust di New York City e toccherà l’Italia con una data unica il 5 Ottobre al Teatro Dal Verme di Milano.
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.