Nuovo EP per i calforniani Together Pangea, che nei lavori finora messi alla luce hanno dimostrato un buon approccio rock, che non disdegna però quel gusto patinato misto alla giusta e furba ruffianeria.
Cinque tracce per 10 minuti circa, aperte dalla dinoccolata Rats e il suo ritornello con coretto femminile, il grip pop e la coda di effetti. Avanti per la già diffusa Hi-Fi Television e il suo bel tiro casinista e punk, via per le curve di Non Stop Paranoia con i suoi arricchimenti synth, che ritroviamo anche nella super 80’s Spend The Night, a braccetto con trame new wave e linee di chitarra del post-punk più scolastico. Chiude i giochi la graffiante Gates of Steel e le sue atmosfere che ci riportano ai The Clash di Police on My Back.
Niente da dire, a chi rimprovera loro la mancanza di uno stile e di un’identità ben definita, i Together Pangea rispondono incasellando nuovi punti nel loro personalissimo pallottoliere: ¡Ve con Dios, amigos!
Anban
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.